Vedopolis: il gioco delle abilità visive che ti aiuta a cambiare prospettiva
Vedopolis: la percezione dello spazio
e la capacità cognitiva.
Come valutare la percezione e altre abilità cognitive?
Ottimo è rafforzare la nostra percezione dello spazio e di tante altre funzioni cognitive, da provare!
La percezione spaziale è la capacità di noi esseri umani di essere a conoscenza della nostra relazione con l’ambiente nello spazio intorno a noi (processi esterocettivi) e noi stessi (processi enterocettivi). La percezione spaziale è formata da due processi, esterocettivi che sono quelli che costruiscono rappresentazioni del nostro spazio attraverso i sensi, e processi enterocettivi che sono le rappresentazioni che costruiamo sul nostro corpo, sulla posizione o l’orientamento. Lo spazio è ciò che ci circonda: oggetti, elementi, persone, ecc. Lo spazio è anche parte del nostro modo di pensare, perché è lì che riuniamo tutti i dati della nostra esperienza vissuta.
Per effettuare una buona informazione circa le proprietà dell’ambiente, l’essere umano utilizza due sistemi
Sistema visivo: nella retina dell’occhio ci sono i recettori visivi, che sono responsabili di fornire le informazioni che ricevono dall’esterno, vale a dire ciò che la persona sta guardando.
Sistema cinestetico tattile: si trova intorno al corpo di una persona e fornisce informazioni relative alla posizione delle varie parti del corpo, lo spostamento delle parti del corpo e la superficie fisica disponibile a quello che è visto come la velocità e la rigidità.
Dalla buona percezione spaziale si può capire la volontà del nostro ambiente e il nostro rapporto con lui. La percezione spaziale è anche capire la relazione tra gli oggetti quando v’è un cambiamento di posizione nello spazio. Aiuta a pensare in due e tre dimensioni, che ci permette di visualizzare oggetti da angolazioni diverse e riconoscerli indipendentemente da quale prospettiva stiamo guardando.
Le caratteristiche salienti di questa capacità cognitiva è che essa permette la capacità di percepire l’ambiente, come dimensioni, forme, distanze, ecc. Grazie ad essa possiamo giocare mentalmente con gli oggetti, sia 2D che 3D, permette di anticipare i cambiamenti che esistono già nello spazio.
La percezione spaziale è importante e utile già dall’età infantile. Per esempio: quando camminiamo, ci vestiamo. In altri casi, ad esempio, la percezione spaziale ci impedisce costantemente di sbattere contro gli oggetti che ci circondano. Quando si è alla guida, cerchiamo di non uscire dalle linee bianche che dividono le corsie. Consideriamo la distanza, la posizione e le dimensioni delle cose intorno a noi. Anche quando si arriva a un posto che non abbiamo mai visto prima, cerchiamo di guidare noi.
Quando sviluppiamo la consapevolezza spaziale, sviluppiamo la consapevolezza della nostra posizione e delle cose che ci circondano. E’ sono quindi essenziali per comprendere la posizione degli oggetti i concetti di distanza, velocità e il posizionamento.
La percezione spaziale può essere influenzata da alcuni disturbi come lo sviluppo dell’autismo, paralisi cerebrale e altri. In questi casi, non v’è mancanza di un’adeguata conoscenza del corpo.
L’emisfero sinistro è responsabile dello sviluppo di questa capacità cognitiva. Questo emisfero è là dove il calcolo matematico e spaziale si sviluppa, che correlano direttamente con buona percezione spaziale e comprensione dello spazio stesso. Immagina che un danno cerebrale provoca danni al nostro emisfero sinistro, questo potrebbe causare difficoltà di abilità, di riconoscimento e di interpretazione, e quindi la percezione spaziale ne risentirebbe.
In breve, hanno una buona percezione dello spazio quelli che sono in grado di stare in piedi, muoversi, orientarsi, prendere decisioni, analizzare le situazioni e le rappresentazioni del nostro ambiente.
Esempio: decidiamo di visitare la nuova mensa al centro commerciale. All’arrivo, guardiamo i vari piani, vediamo la posizione della caffetteria.
Per interpretare le mappe c’è bisogno della percezione spaziale
Esempio: abbiamo bisogno di risolvere ed eseguire mentalmente varie combinazioni di posizioni possibili e scegliere l’opzione che meglio si adatta per quello che ci serve.
Esempio: quando vogliamo definire un percorso o una direzione, dobbiamo essere in grado di scegliere la prospettiva che più si adatta a quello che serve a noi. Abbiamo bisogno dell’orientamento cartesiano basato sull’utilizzo dei punti cardinali (nord, sud, est e ovest) oppure possiamo scegliere un sistema di riferimento. Possiamo scegliere un oggetto o un albero, una casa o altro riferimento.
Leggi la presentazione del gioco!
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