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Transfert: 4 passi fuori dall’inferno

transfert 4 passi fuori dall'infernoTransfert: 4 passi fuori dall’inferno. Il transfert è un concetto complesso di psicoanalisi molto stretto, ma che indica aspetti differenziabili: funzione psichica con cui un soggetto inconsciamente trasferisce e ravviva nei suoi nuovi legami, i suoi vecchi sentimenti, emozioni, aspettative o desideri infantili repressi, che proietta su un’altra persona.
Specificamente, lo strumento fondamentale che ha l’analista (Freud, 1915), è una condizione necessaria per condurre il trattamento.

La nevrosi di transfert, come descritto da Freud è un momento del trattamento, in cui tutti gli elementi sono azionati nell’analista con presenza di nevrosi.

Si tratta di emozioni che sono state originariamente orientate verso i genitori, fratelli o altri rapporti significativi durante l’infanzia e in età adulta, per mantenere la loro presenza e la loro efficacia mentale, in modo che sia possibile poter trasferire i loro scenari su persone attuali. Freud sottolinea che questo fenomeno si verifica completamente spontaneamente nei rapporti tra gli esseri umani, ma fanno pagare una rilevanza speciale nella relazione analitica, diventandone il principale strumento per il cambiamento psichico analizzando. Freud ha registrato che solo attraverso l’esperienza di transfert, con il trattamento può essere superata la resistenza psicologica, in modo da ottenere un represso o incosciente, ed è accettato dal paziente, producendo un cambiamento permanente in quel punto della sua trama. Nella tecnica del trattamento analitico, il rapporto tra analista e analizzato, dalle caratteristiche del quadro analitico, il trasferimento e l’analisi del modo specifico viene presentato, occupa quindi un posto centrale per la guarigione.

J. Laplanche e JB Pontalis, definita come segue

Il processo per cui i desideri inconsci sono aggiornati, determinati oggetti all’interno di un certo tipo di rapporto stabilito con loro, e in modo particolare, all’interno della relazione analitica. Si tratta di una ripetizione di prototipi infantili, ha un vissuto con un forte senso attuale. Quasi sempre, quello che gli psicoanalisti chiamano il transfert, senza ulteriori specificazioni, è la cura di trasferimento. Classicamente il trasferimento è riconosciuto come il terreno su cui si sviluppa l’emissione di una cura psicoanalitica, si caratterizza per la costituzione, le procedure, l’interpretazione e la risoluzione del trasferimento.

Fondamenti

All’inizio del lavoro sul transfert, Freud ha portato tante rappresentazioni. Il termine transfert è stato scelto da Freud per la “parte di trasferimento di carica del corpo ad un altro”. Successivamente, ha proposto la conversione, come la forma tipica di isteria per invertire carichi in rappresentazioni del corpo. Quando Freud ha usato l’ipnosi, che più tardi divenne il metodo catartico di Breuer.

Erano proprio quegli episodi che si sono verificati con un paziente, che ha partecipato con Breuer, e i trattamenti delle pazienti isteriche sono registrati in Studi sull’isteria che ha cominciato a generare l’ipotesi che i trasferimenti erano “dalla persona al dottore”.

E’ successo per la prima volta, nel 1905, per analizzare le cause di fallimento del trattamento analitico di Ida Bauer (Causa Dora), Freud definì trasferimento strettamente all’effetto resistenza delle forze antagoniste che si era opposta all’avanzamento della terapia della sua giovane paziente.

La creazione di questo intenso legame emotivo è automatico, inevitabile e indipendente da qualsiasi contesto della realtà. Freud pensava che certi soggetti chiamati narcisisti transfert non hanno stabilito relazioni, in modo che la psicoanalisi come una tecnica di trattamento sarebbe inopportuna o impossibile per loro. Dopo questo è cambiato, in parte perché è stato dimostrato che lo psicotico può essere analizzato. Strutture perverse, tuttavia, di solito non richiedono un trattamento. La lettura di Jacques Lacan, la “domanda per la psicoanalisi” implica già di per sé una dimensione transfert: il paziente va da qualcuno che è un luminario, anche se il trasferimento non comporta la fantasia del sapere ma un soggetto conoscente.

Attraverso la sua analisi personale, l’analista è posizionato in una condizione di riconoscere i trasferimenti in modo da non poter interferire con i contenuti psichici analizzati. Questa è anche una condizione sine qua non per l’analista che è disponibile per l’ascolto dell’incoscienza.

Tipi di trasferimento

Trasferimento positivo, che sono sentimenti di amicizia e di affetto verso l’analista. Freud rileva una differenza tra un trasferimento positivo debole, che permette l’avanzamento del trattamento; e altri “iperintenso” o transfert erotizzato, che di fatto si comporta come negativo come sinonimo di resistenza.

Trasferimento negativo, caratterizzato dall’espressione di sentimenti ostili e rabbia. Lacan sosteneva che il trasferimento negativo dovrebbe essere un flusso regolare per un trattamento migliore.
Sarà Carl Gustav Jung che, prima che il fatto incontestabile del trasferimento, fece alzare Freud dalla necessità di ogni analista, sono stati a loro volta analizzati, essendo così il primo ad introdurre l’argomento, come egli contempla: “Riconoscere questi fatti, Freud stesso ha accettato la mia richiesta che il dottore possa essere analizzato”.

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marco bianchi

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