Paul Beatrix Preciado: ECCITARE E CONTROLLARE
“La forza orgasmica, in quanto forza lavoro, è stata progressivamente sempre più sottoposta a un rigido controllo tecnobiopolitico.
Il corpo sessuale è il prodotto di una divisione della carne secondo la quale ciascun organo è definito in base alla sua funzione.
Una sessualità implica sempre una precisa gestione della bocca, della mano, dell’ano, della vagina.
La stessa relazione di compravendita e di dipendenza che univa il capitalista e l’operaio era anche alla base, fino a poco tempo fa, della relazione fra i generi vista come relazione fra eiaculatore e stimolatore di eiaculazione.
Di qui la definizione: il femminile, lungi dall’essere una natura, è la qualità che acquisisce la forza orgasmica quando può essere convertita in merce, in oggetto di scambio economico, vale a dire in lavoro.
Evidentemente un corpo maschile può occupare (di fatto, occupa già) una posizione di genere femminile nel mercato del lavoro sessuale e di conseguenza vedere la propria potenza orgasmica ridotta a capacità di lavoro.
Il controllo della potenza orgasmica non definisce unicamente la differenza di genere, la dicotomia femminile/maschile, definisce anche, e più in generale, la differenza tecnobiopolitica fra eterosessualità e omosessualità.
La patologizzazione della masturbazione e l’invenzione dell’omosessualità come malattia vanno di pari passo con il costituirsi di un regime disciplinare nel quale la forza orgasmica collettiva è messa al lavoro in funzione della riproduzione eterosessuale della specie.
Dopo gli anni Quaranta, i corpi molecolarizzati si introducono negli ingranaggi del capitale e fanno mutare i suoi modi di produzione. La condizione biopolitica si trasforma drasticamente quando diventa possibile ricavare profitti dalla masturbazione, grazie al dispositivo pornografico, e controllare tecnicamente la riproduzione sessuale per mezzo della pillola e dell’inseminazione artificiale.
Se pensiamo, seguendo Marx, che “la forza lavoro non è il lavoro in sé ma semplicemente la potenzialità e l’abilità al lavoro”, si dovrà allora dire che qualunque corpo, umano o animale, reale o virtuale, femminile o maschile possiede questa potenza masturbatoria, potenza di far eiaculare, potentia gaudendi, e quindi potenza produttrice di capitale fisso, forza che partecipa al processo produttivo senza consumarsi nel processo stesso.
Fino a ora abbiamo conosciuto una relazione diretta tra pornificazione del corpo e grado di oppressione.
Nel corso della storia, i corpi maggiormente pornificati sono stati il corpo della donna, il corpo infantile, il corpo razzializzato dello schiavo, il corpo del giovane lavoratore, il corpo omosessuale.
Ma non c’è relazione ontologia tra anatomia e potentia gaudendi.
Va allo scrittore Michel Houellebecq il merito di aver saputo elaborare una narrazione discopica di questo nuovo potere del capitalismo globale che ha fabbricato la megaputtana e il megacazzone: il nuovo soggetto egemonico è il corpo (spesso codificato come maschile, bianco, eterosessuale) farmacopornograficamente potenziato (dal viagra, dalla cocaina, dalla pornografica ecc.), consumatore di servizi sessuali pauperizzati, di solito forniti da corpi codificati come femminili, infantili, razzializzati”.
Paul Beatrix Preciado, “Testo tossico. Sesso, droghe e biopolitiche nell’Era farmacopornografica” – Fandango Libri
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