L’orto di nonno Mario: dedicato a tutti i nonni che nei secoli hanno conservato e tramandato la biodiversità
“..mamma mamma vieni che ti devo far vedere qualcosa di molto importante”
La mano della bimba afferra quella della madre e la trascina con entusiasmo verso un angolo della scuola, in cui si intravede un ammasso di fieno, foglie, cartelli e colori”
“.. questo è il nostro orto mamma” annuncia gioiosa la bimba.. ”un orto molto importante, è qui che abbiamo seminato i semi di nonno Mario e da queste piantine otterremo tanti semi da donare ad altri bambini”.
L’orto di Nonno Mario fa parte di un progetto che nasce dalla collaborazione tra la scuola primaria di Soranzen (Cesiomaggiore), piccolo paesino adagiato ai piedi delle Dolomiti bellunesi e il gruppo coltivare condividendo.
Il tutto prende avvio dalla giornata dei cereali in cui due rappresentanti del gruppo portano nelle classi della scuola una trentina di mazzi di varietà di grano, avena, farro, segale e mostrano ai bimbi le differenze di altezza, di grandezza della spiga, di presenza o meno dei ”baffi” tra le diverse varietà. Cereali coltivati in uno dei campi catalogo del gruppo, ottenuti da semente antica e riproducibile
L’interesse dei bambini è davvero molto, come molte sono le loro domande e proposte. Quando vien loro detto “ogni una di queste varietà ha gusti e sapori diverse dalle altre”, ecco subito la loro richiesta “sarebbe davvero bello poter assaggiare tutti quei cereali”.
Così, grazie all’impegno degli insegnanti e di Tiziana, gli allievi della scuola di Soranzen hanno potuto fare e assaggiare delle pagnotte ottenute da una miscela di farine di diverse varietà di cereali, alcuni macinati al momento con un piccolo mulino; hanno degustato dei cereali mantecati e perfino una cioccolata calda fatta con il latte ottenuto in classe partendo da semi di riso rosso e avena.
Nonostante una serie di difficoltà legate ai pochi spazi utilizzabili nel giardino della scuola, a fine ottobre sono state seminate nove varietà di cereali, tre in un cassone e sei in vaso. Questo capo catalogo di cereali antichi è stato sicuramente il più osservato e “coccolato” dei cento realizzati dai componenti o sostenitori del gruppo
In inverno c’è ben poco da seminare e quindi di semi si può parlare, i semi si possono vedere (molto apprezzata la collezione di oltre 40 varietà di fagioli tipici e locali mostrata e raccontata ai bimbi).. coi semi si può anche giocare. Un giocare educativo. Grazie a una psicomotricista che fa parte del gruppo sono state fatte una decina di lezioni in cui i bimbi ripercorrevano la storia di “Mino Semino”, un piccolo seme che cercava il modo più adatto a lui per seminarsi. In una lezione i bambini usavano una sorta di paracadute, in un altra si travestivano per essere più appetibili da qualche animale.. in un percorso emozionale/sensoriale/motorio molto vivo, sentito, giocoso.
L’entusiasmo, la passione, il coinvolgimento di questi bimbi e degli insegnanti della Scuola, ha convinto i componenti del gruppo ad affidare a loro i tanto preziosi “semi di Nonno Mario..
Ma chi è questo “nonno Mario”? In realtà noi nonno Mario non lo abbiamo mai conosciuti direttamente, abbiamo pero’ conosciuto sua nipote, che durante una delle tante giornate di informazione su biodiversità e su coltivare sano e sostenibile, promosse del gruppo, ci ha avvicinato e affidato le sementi del suo nonno recentemente scomparso. “..per anni si è coltivato un bel orto e si è sempre riprodotto una miriade di sementi.. piselli, coste, fagioli, insalata e tanto altro.. ora che lui non c’è più.. non voglio che vadano perse..”
Una gran bella responsabilità, non c’è dubbio. Non abbiamo voluto affidare quei semi a destra e manca, in questo o quello scambio sementi.. in cui spesso si trovano persone che
prendono i semi e di cui poi si perde ogni traccia.. li abbiamo tenuti da parte per un’occasione speciale, per dei bimbi speciali.. per gli allievi della scuola primaria di Soranzen
Purtroppo pero’ i bei progetti si scontrano a volte con la dura realtà, che in questo caso prende le sembianze del non poter smuovere il poco terreno di cui dispone la scuola.. ma dato che molti di noi conoscono il buon Fukuoka e la sua rivoluzione del filo di paglia.. abbiamo subito predisposto un bel orto “rialzato”, senza smuovere il terreno e usando fieno e terra.. il classico orto a lasagna. Ovviamente un orto biologico, ricco di biodiversità e senza uso di chimica di sintesi (è “criminale” usare la chimica di sintesi soprattutto negli orti scolastici)
E’ difficile trovare parole adeguate per esprimere la gioia e l’ entusiasmo di quei bimbi alle prese con semi, piantine, aromatiche.. con semine e annaffiatura.. sicuramente ai loro sorrisi si univano quelli di qualcuno che da lassù era felice di sapere i suoi semi in così buone mani..anzi manine..
Oggi 29 luglio abbiamo deciso di andare a trebbiare i cereali e sistemare un po’ l’orto.. certo è folle pensare che dei bambini che sono in vacanza tornino a scuola per dedicarsi all’orticoltura..e invece..erano davvero tanti quelli che hanno contato quanti semi ci sono in una spiga di Risciola o di Piave o messo in fermentazione i semi dei primi pomodorini.
Davvero bello raccogliere assieme zucchine e sedano, coste colorate e melanzane, basilico all’anice e menta.. e ancora più bello vedere i bambini felici che se ne tornavano a casa con i frutti del loro amato orto.. dell’orto di Nonno Mario.. dell’orto dedicato ai nonni che nei secoli hanno conservato e tramandato la biodiversità”
..ci dispiace di non poter pubblicare nessuna foto dei volti sorridenti dei bambini che hanno partecipato a questo progetto.. siamo certi che sarebbero bastati quei sorrisi a descrivere appieno la bellezza di questo stupendo e per noi emozionante percorso..
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