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Epilobio rimedio floriterapico: trasformarsi e guarirsi dopo una devastazione

epilobio fioreEpilobio rimedio floriterapico: “resuscita” con coraggio anche dopo i colpi più devastanti.

La sua denominazione scientifica è Epilobium Angustifolium.

Il nome epilobio: deriva dal greco epi, su, e lobos, baccello. Angustifolium significa invece “dalle foglie strette e allungate”. E’ detto anche “gambi rossi” per il suo colore sgargiante.

Forma e colore

I fiori sono grandi circa 2 cm e uniti in grappoli alle estremità dei lunghi steli; hanno la struttura dei papaveri, con quattro ampi petali e possono essere bianchi o di un brillante rosso magenta. Questo colore è associato alla massima energia terapeutica, visualizzato nell’aura proprio sopra la nostra testa, mentre il numero 4 rappresenta l’energia che ci lega al mondo fisico. L’epilobio quindi, porta la più alta energia guaritrice nel corpo fisico. Quando sboccia, si aprono per primi i fiori più bassi e di color porpora più scuro, quindi gradatamente, come un’onda di colore che si rinnova, la fioritura sale verso l’alto, dando chiaramente l’idea dell’energia che affronta, e trionfa, sulla rovina. Dopo la fioritura si formano lunghi baccelli, che una volta maturi, si aprono liberando i semi racchiusi in morbidi piumini, portati lontano dal vento.

Habitat e sviluppo

epilobio habitat   habitat sviluppo

L’epilobio è tra le prime piante a colonizzare terreni devastati e selvaggi. I semi possono restare chiusi anche per anni, finché un incendio o un disboscamento, liberando il terreno, non li espone alla luce e al calore del sole. Allora tornano in vita e germogliano riccamente.

In tutta Europa, dopo la seconda guerra mondiale, l’epilobio cresceva nei crateri delle bombe, come una promessa di rinascita. E’ anche una delle poche piante che ha sfruttato la crescente urbanizzazione. Oltre che col seme, si riproduce anche dalle lunghe radici a rizoma: un vero maestro di sopravvivenza.

Effetti terapeutici

Epilobio rimedio floriterapicoL’epilobio purifica il corpo dalle vecchie convinzioni e stimola il rinnovo energetico; prende dall’ambiente la forza guaritrice e ristoratrice.

Ho solarizzato l’elisir che vedete nella boccetta della foto accanto, ad un altitudine di circa 1400 metri sul livello del mare, solarizzandolo e lasciandolo per oltre 48 ore ad energizzarsi accanto alla pianta di origine nel suo habitat naturale. Alla misurazione con biometro di Bovis la sua energia vitale è risultata di 900 mila UB, quindi molto potente (i valori medi di una persona in salute si aggirano dai 6500 agli 8000 UB circa).

Questa essenza si prepara con il metodo solare.

Modalità d’uso e associazioni

Usate l’essenza nelle situazioni di emergenza:

  • epilobio piante rigogliosePer alleviare subito dolori, traumi, disagi fisici e psichici (per esseri umani e animali).
  • Per le piante: diluite alcune gocce in mezzo litro di acqua e innaffiate o vaporizzate una pianta in cattive condizioni. Aggiungete alcune gocce di elisir di epilobio all’acqua per innaffiare le piante, per mantenerle sempre rigogliose.

Per aumentarne l’efficacia: entrate in contatto con la natura e penetrate nelle sue immense capacità rigeneratrici. Piantate qualche fiore e prendetevene cura.

Parole chiave

  • Positivo: sopravvivenza, coraggio, capacità di trasformarsi e guarirsi.
  • Negativo: devastazione.

Sfida

Guarire le vecchie ferite usando con fiducia il potere terapeutico della natura.

Affermazione

Io riemergo, come una fenice, dalle mie ceneri.

epilobio testimonianza

Epilobio: testimonianza

(Tratto da: Essenze floreali di Carol Rudd)

Altre utili descrizioni dell’epilobio rimedio floriterapico

epilobium angustifolium(Il testo che segue è tratto da fioriperlanima)

Epilobium Angustifolium

Qualità: recupero delle forze vitali – capacità di rinascere dell’anima, di ricostruire e di creare nuova vita – assimilazione del fuoco alchemico verso nuove forze di vita e di rinnovamento.

Modello di squilibrio: squilibri in casi che comportano avversità e sconvolgimenti, prove del fuoco, ferite o sconvolgimenti creati da fuoco, calore o luce, provenienti da armi tecnologiche o militari.

(Tratto da The Range of Light Fes Quintessential – Natur)

Pianta erbacea della famiglia delle Onagraceae diffusa nelle zone temperate più frequentemente montane (oltre i 1000 m) dell’emisfero boreale. È specie igrofila e assai frugale. Ha un rizoma molto ramificato e un fusto eretto alto fino ad 1.50 mt. Ha foglie lanceolate che ricordano l’oleandro, l’infiorescenza ha forma piramidale e i fiori sono di colore fucsia. I frutti sono a capsula deiscente in quattro sezioni, contenenti i semi. Cresce in zone rocciose ed è una delle prime piante a fiorire dopo un incendio o un bombardamento. Fiorisce nella seconda metà di luglio, motivo per cui è spesso chiamato fiore di sant’Anna.

(Tratto da Wikipedia)

Per le esperienze emotive di cuore: allevia crepacuore, cancella le ferite emotive e la freddezza e l’incapacità di sentire. Per iniziare nuove relazioni chiudendo con il passato (è un potente catalizzatore per la crescita e la trasformazione, infatti è una pianta che nasce in zone devastate da incendi o altre calamità naturali). Rigenerazione delle forze vitali dopo una crisi, promuove la ricostruzione, la rigenerazione e la purificazione. E’ indicato quando tutto è perso e non si sa cosa fare. Molto utile in situazioni di emergenza, contribuendo a sbloccare il dolore, traumi e disagio fisico. Se si utilizza per lungo tempo, è un potente catalizzatore per la trasformazione, allentando le inutili vecchie abitudini che ostacolano lo sviluppo personale.

(Tratto da Los 30 nuevos remedies florales de californi para tu salud  Claudia Stern – Lugar editor)

Mancanza di contatto con la terra; bisogno di liberare dolore, shock e traumi dovuti a un incidente o a una lesione; sensazione di esaurimento; collegamento debole con la terra e con i regni spirituali; tentativo di portare il passato nel futuro. Il fiore libera da vecchi modelli energetici in modo che possa entrare vita nuova; aiuta a prendere energia nutriente e ricostituente dall’ambiente che ci circonda, in particolare dopo un’esperienza traumatica.

Questo rimedio fa parte del repertorio dei fiori alaskani, californiani e francesi.
Per una panoramica sui vari repertori di essenze floreali (e non) visitate il sito di
Sabina Oggioni.

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