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Sulla sopravvivenza

La coscienza umana è quella che usiamo tutti i giorni. È allineata con la nostra struttura cellulare. È quella che utilizzate mentre leggete questo libro. Di base è progettata per la sopravvivenza. Quando agite in modalità di reazione, la state usando. Quando incontrate un pericolo, il vostro istinto prende il comando e voi o combattete o fuggite. La coscienza umana ci ha permesso di sopravvivere. Kryon, spesso, ha definito la coscienza umana come lo strato della sopravvivenza. Fin quando sarete in questa modalità non andrete mai oltre a sperimentare i vostri aspetti multidimensionali. Il vostro strato di sopravvivenza dipende dalla vostra reazione al mondo esterno. Dovete sempre stare allerta. Dovete sempre accertarvi che ciò che dite sia la cosa giusta. Osservate gli altri e le varie situazioni e giudicate che cosa sia meglio per la sopravvivenza. Allora, come possiamo uscirne? Kryon lo spiega in una canalizzazione intitolata Il Processo.

Sapete come liberarvi della pura sopravvivenza? Lo Spirito lo sa. Quanti di voi sono stati messi in ginocchio dal dispiacere o dalla salute? Quanti di voi? Io so chi c’è qui e sto parlando con voi. Sapete che cosa voglio dire, perché improvvisamene la sopravvivenza va via e lo strato cosciente cade davanti a voi. Poi, tutto quello che vedete è l’amore di Dio. Tutto ciò che vedete è riconoscenza per quelli che vi circondano e la sensazione di pace per il semplice fatto di essere vivi e di stare bene. Quello, miei cari, è il posto in cui dovete stare. Ma perché aspettare un’emergenza? Perché non capirlo e lavorare per fare proprio quello da soli?

Passo uno: uscite dalla sopravvivenza! «Come faccio, Kryon?» Provate così: «Caro Spirito, desidero
calmare la mia coscienza. Quando chi mi insulta cerca di premere i miei pulsanti emotivi della rabbia, voglio che questi non funzionino più. Voglio disattivarli. Non voglio più reagire. Voglio stare in pace. Questo è uscire dalla sopravvivenza. Sono al sicuro tra le braccia di Dio – totalmente e completamente al sicuro. Desidero disfarmi del guscio esterno che è lo strato della coscienza Umana, quello che reagisce istantaneamente e solamente alle 3D, e continuare la mia vita in modo diverso.» Questo sarebbe il primo passo. Questo è il primo passo, carissimo. Guardati allo specchio mentre lo dici.

Vi mettete sulla difensiva? Se qualcuno vi critica, siete pronti a ribattere? Quanti di voi riescono ad ascoltare una critica su di sé, e poi fermarsi a pensare: «Oh! E se avesse ragione?» È difficile per un Essere Umano farlo e non potete farlo con facilità. Dovete esercitarvi. Sapete perché? Perché siete progettati per la sopravvivenza. Nella vecchia energia vi è servito molto, ma ora non serve più.

La coscienza Umana di base è progettata per la sopravvivenza e voi avete superato quel confine. Ha in sé un’energia vecchia che alimenta l’odio e la guerra, il disappunto e la depressione. Porta il dubbio di sé e vi fa sempre sentire soli. Davvero desiderate sguazzarci ancora? È tempo di passare dalla sopravvivenza a una “saggia esistenza di pace”.

Voglio portarvi alla coscienza dei maestri del pianeta, che sono tutti qui. Se vi trovaste davanti a Cristo e diceste: «Beh, non mi piace granché quello che indossi» che cosa pensate direbbe il Maestro? Si
giustificherebbe? «Beh, a me piace. Mi sta bene e ho fatto un affare» (dopo tutto, era ebreo). [Risate]. Ma non è quello che direbbe! Lo sapete bene. Vi guarderebbe negli occhi e dentro di voi. Guarderebbe nel frammento di Dio che egli conosce e ama profondamente e voi vi sciogliereste davanti a lui. Ecco che cosa succederebbe. Vi amerebbe lì dove si vedrebbe il volto di Dio.

Maometto entrò in una grotta e incontrò un angelo che gli disse di riunire le tribù d’Arabia e di dare loro il Dio di Israele. Fu quel che accadde e lui lo fece. Egli conosceva l’amore di Dio. Nemmeno lui vi avrebbe risposto stando sulla difensiva, né lo avrebbe fatto Buddha. Questi sono Maestri che tanto tempo fa lasciarono lo strato di sopravvivenza e lavorarono con un’energia di dolcezza dall’interno.

In tempi più recenti, se poteste ancora stare in compagnia di Paramahansa Yogananda, guardarlo negli occhi e dirgli: «Sai, la tua tunica manda uno strano odore», che genere di risposta credete di ottenere? Ma poi, chi mai direbbe una cosa simile…? Credetemi, qualcuno lo farebbe. Questo Maestro vi guarderebbe con l’amore di Dio e vi scioglierebbe, perché in lui non vedreste alcun giudizio, alcun dolore: solo verità. Non c’è un piano di sopravvivenza in un maestro. Non c’è una coscienza di sopravvivenza nella maestria. Capite cosa sto dicendo? Quello che avviene quando riuscite in questo, quando riuscite a placare la sopravvivenza, è che iniziate a entrare in contatto con l’Innato.

Canalizzazione di Kryon “Il Processo”- Laguna Hill, California – 4 dicembre 2011

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